martedì 7 febbraio 2012

[Classe-76]: la tv che c'era una volta (ovvero poche ragazze da quelle parti, eh?)




Gentili Tutti,

sono le 22.48 mentre mi appresto nuovamente a scrivere sul mio amato blog, dopo ben un giorno e mezzo di latitanza (e dire che sono napoletano quindi dovrei stare attento ad usare la parola latitante).

In questo momento la mia casetta rossa e blu versa in un freddo polare, ed una stufa a raggi gamma (se #credici) e l'impianto di riscaldamento domestico provano a chiedermi l'amicizia su facebook, ma purtroppo ho chiuso il profilo (e non per neve).

Il freddo e le distrazioni d'internet mi spingono a scrivere con lentezza il post, ma l'urgenza di mettere ordine in casa mi tiene fermo sulla tastiera.

Ma bando alle ciance e passiamo alla rubrica che voi tutti amate miei 42 lettori e diamo il via ad un nuovo eps di [Classe-76]:

Precedentemente su [Classe-76]: abbiamo indagato i loghi che hanno marchiato le nostre infanzie o adolescenze che dir si voglia, prima ancora abbiamo provato a dare un senso ai nostri zaini invicta conservati negli armadi delle nostre madri, ed ora ci tuffiamo nel meraviglioso mondo della tv (a colori... anche se spenti e non al plasma HD).

iniziamo dal motivo per cui ho scelto il tema di questa rubrica: Mike Bungiorno.

strano a dirsi ma qualche sera fa mentre viaggiavo a vele spiegate nel fancazzismo sulla rete mi sono ritrovato a rivedere vecchi eps di Telemike.
La trasmissione (come la chiamava mia nonna), era di quelle facili facili: un bel quiz.
ancora oggi, quando qualcuno dei miei amici si rivolge a me con fare interrogatorio, e mi chiede "ti posso fare una domanda", io alzo le mani alle orecchie e mimando come un mimo deficente (solo più basso e rock) una cuffia vecchio stile, esclamo: tis-sento-Mik


e quindi alla buonanima del vecchio volto del quiz in italia, dedico questa mia prima polaroid. in fondo il programma (o trasmissione che dir si voglia) non mi piaceva, ma era un bel caminetto, un luogo in cui incontrarmi con la famiglia per condividere (senza emule, che megavideo è morto) delle belle immagini, e magari fingersi colti, quando mio padre esclamava: ok facile questa domanda.
(igor agevola la polaroid forza... che oggi è giorno di paga)



Passiamo ora ai miei rientri a casa dalle scuole medie.
Non so spiegarvi per quale motivo, ed allora non riuscivo neanche ad interrogarmi al riguardo, ma ogni volta che poggiavo la cartella (si chiamava così allora e non zaino) a casa ed entravo in cucina già sul tavolo potevo scorgere un piatto pronto, con la tv accesa ed il buon vecchio zio Corrado, che tra pile di piatti faceva domande, umiliando il cibo che mangiavo con poco gusto, raccontando di piatti buonissimi.
Alla sua pianificata cortesia debbo la compagnia di quei piatti pronti per magia.


Passiamo ora ad un programma del fine settimana.
Il fine settimana era una bolla temporale fatta di melassa, non passa mai.
Mentre nei telefilm americani vedevo ragazzi vivere i weekend come un momento di festa per me erano solo un momento in cui non accadeva nulla, fatta eccezione per la Messa, quella ringraziando il Cielo non mancava mai.
I programmi tv erano come il weekend, tutti noiosi e lenti, o almeno così apparivano a me nella mia solitaria periferia napoletana, fatta di pochi fumetti e zero videogiochi.
e così guardavo stancamente qualsiasi cosa potesse avere dei disegni animati, e tra questi programmi vi era Superclassifica Show.
Di musica non ne capivo niente, e sinceramente trovavo noioso anche quella (sarà stata osmosi del weedend, bah!) ma visto che c'era un po' d'animazione guardavo anche questo programma.

certo quel gatto era figo, ho sempre sperato che ci facessero su una bella serie animata, ma come si suol dire i sogni son desideri, ed alcuni è meglio che restino tali...



E ora veniamo al pezzo forte, quindi tutti in piedi (si anche voi che siete in ufficio... dai che il capo non vi guarda), mano sul cuore, occhi lucidi e squillino le trombe, perché ora entra in scena: Bim Bum Bam.

Ok, io adoravo Uan e Paolo Bonolis, erano fantastici! Erano i Miei amici del pomeriggio. Gli altri correvano in strada a giocare, qualcuno filava in bici (senza gridare Silver YiOh! perché It non l'avevamo ancora letto), altri si uccidevano di videogiochi, ma io no.
Per via del fatto che in ospedale ci andavo un giorno si e l'altro pure, mia madre mi teneva sempre in casa ed io non avevo voglia di uscire di casa.
Non il pomeriggio almeno, non quando c'era Bim Bum Bam ad aspettarmi.
Per me era una religione, non potevo pensare di lasciar soli i miei due migliori amici, il furbo Uan e lo sfortunato Piolo Bonolis.
I cartoni che annunciavano, erano a volte totalmente inutili, ma per me vedere loro due in scena non aveva prezzo, mi facevano sentire realizzati i sogni. Grazie a Uan, un pupazzo parlante (giudaballerino se esiste un pupazzo parlante di sicuro esiste anche l'UomoRagno) e Piolo, un adulto che non aveva timore di passare le sue giornate con me ed il pupazzo parlante.

Con loro ero a casa, tutto quello che accadeva attorno era nulla, loro erano il centro del mondo ed io protagonista con loro della nostra isola di divertimento.


e poi c'era lui l'uomo adorato da mia nonna, e quindi anche da me: Gigi Sabani e il suo Ok il prezzo è giusto.
Ok voi, forse ricordate la Zanicchi nel programma, ma i miei ricordi sono tutti per Sabani.
Lo ricordo per le sue imitazioni, che forse non capivo ma mi facevano ridere.
E poi ricordo quella ruota, e le mie urla da cretinetto, che invocava la discesa del 100.
ancora oggi, se qualcuno prova a lanciare dei dadi in mia presenza, io ripeto sempre Cento!Cento!Cento!


Beh come vedete, anche questa volta abbiamo fatto un bel viaggio nel mio personale mondo dei ricordi.
I vostri saranno diversi, ma oggi come allora sono convinto che quei programmi mi hanno reso meno solo, ed infondo al cuore mi hanno insegnato un pochino del lavoro che faccio.

Sapete ancora oggi ho un sogno.

M'immagino di entrare in ufficio una mattina, con la mia giacca-e-cravatta di sempre, di accostarmi al mio computer, di posare la borsa, di prendere il primo caffè, ma prima d'immergermi nel mio mondo fatto di contratti, cartoni animati, attori, sceneggiature, serie tv, business plan, meeting e conference call, trovare un biglietto piegato sotto la tastiera, e di trovarci scritto:

Alla fine sei cresciuto, ora tocca a te farli sentire meno soli! Ma ricorda ci manchi tanto,
i tuoi amici Piolo e Uan

Bene miei cari 42 si è fatta una certa ed io ho provato come potevo a Mettere Ordine In Casa, ora mi lancio in ipersonno perché domani realizzo un sogno... vado in ufficio



5 commenti:

  1. ...non ho parole ! :-D Tu nn sei la persona che c vuoi far credere!!! Sei mooolto di più ! E sono contenta di esserti amica,nella vita reale!

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  2. @nuteeelina: no io sono proprio quello che si vede :) ... contenta???? ma sei sicura ti ricordi quale gran casinista sono? ;)

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  3. Ti ricordi, in Bim Bum Bam, "Uanathan dimensione avventura"? Quella parodia mi piaceva un sacco. Adesso sono andata a riascoltarla su you tube e mi son venuti gli occhi lucidi. Per Bim bum bam il mio rito era: alle ore 16: merenda davanti a Bim Bum Bam e visione del programma almeno fino alle cinque. Poi verso le cinque/cinque e mezzo il richiamo del cortile era troppo forte e correvo giù a giocare con gli amici. Io guardavo anche "Ciao ciao" al ritorno da scuola (mi sembra... o a che ora era?). E non apro il capitolo "cartoni animati"... ;-)
    Comunque per diverso tempo ho fatto l'adattatrice di manga e avevo più o meno il tuo stesso pensiero sull'"ora tocca a me farli divertire"!

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  4. @ ilaria: certo che mi ricordo di "Uanathan dimensione avventura" parodia di "jonathan dimensione avventura", o meglio più che averne un ricordo distinto ho dei flashback o come dico io, delle polaroid di quei momenti, frammenti di comicità incorniciati dall'emozione infantile che la famiglia mi trasferiva con dolcezza. che bello che anche tu abbia fatto l'adattatrice dei manga, per chi lavoravi? panini o kappa? o forse Dynit? bologna è la città dei fumetti, in tutti i sensi. anzi forse era nell'immaginario di noi [Classe-76] la capitale del fumetto con le sue mille case editrici: una mecca sognata per tanti e anche per me, napoletano emigrante per i propri sogni.

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  5. Lavoravo per la Flashbook. Eh sì, Bologna è il paradiso del fumetto, da tre anni abbiamo anche BilBolBul, festival del fumetto che accoglie sempre un sacco di begli incontri e mostre. Io sono un'appassionata lettrice di fumetti (di tutti i tipi) ancora oggi, e ormai credo che lo sarò anche a 90 anni ;-)

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