domenica 5 febbraio 2012

[diario]:Fai qualcosa che valga la pena ricordare (... ah si e poi c'è quella storia degli sms)



Gentili Tutti,

solo ora trovo le capacità per provare a dare un senso alle mie giornate, che saranno ricordate come le più fredde di sempre da tutti coloro che non hanno vissuto con me questi folli giorni.

Partiamo da Marcel Proust e dalle sue buonissime madeleine, ed inizia un viaggio spazio tempo davvero forte che neanche Virgilio si poteva figurare quando smetteva di giocare a Skyrim.

Ebbene il buon vecchio zio Proust (pace all'anima sua, come diceva sempre mia Nonna quando nei suoi racconti nominava qualcuno di morto, ndb) inizia il suo romanzo più famoso, che sono sicuro che qualcuno di voi miei 42 colti lettori di sicuro ha letto, dal titolo "Alla ricerca del tempo perduto" (nooo fermi non è un film apocrifo di Lucas con protagonista Indiana Jones stravecchio) con una frase che penso sia il sunto simmetricamente opposto del mio weekend: Per molto tempo io sono andato a letto presto.

Non ho visto l'alba, come in alcune notti passate a leggere e sognare tra le pagine dei miei colorati ed amati fumetti di Spiderman, ma di certo non ho mai chiuso gli occhi prima delle 3.30 del mattino.

Ora sono prossimo alle nove di sera di domenica, e il tempo sembra essersi dilatato per lasciare spazio alla memoria, che cerca di comporre il puzzle delle mie giornate trascorse.

Milano è ancora chiusa in una morsa di gelo, ma come ormai sapete mie fedeli 42 lettori io amo la Neve, e non smetto d'incantarmi davanti alla finestra di casa mia, mentre percepisco il bianco con una distanza emotiva da Napoli e casa mia.

La prima tessera del puzzle, che mi si ripete nella memoria, come un flashback della #noncihomaicapitoniente serie tv chiamata Lost, tra dissolvenze in bianco e frammenti di frase che riemergono, è quella di me e Andriano al Goganga che parliamo con una coppia di ragazze (coppia nel senso che sono fidanzate tra di loro).

Nessuna delle due è una ragazza da copertina di Playboy, e lasciatemi dire per una volta Per Fortuna!, perché il dialogo con loro è una delle parti più belle del weedend.

I dialoghi, le battute, le risate, le reminiscenze dei quattro diversi passati che emergono nei discorsi, insieme alle passioni personali, distinguono e caratterizzano ognuno di noi quattro.

In quel momento il Goganga diventa solo una scenografia, e la musica che il DJ tira ad alto volume, solo un brusio di fondo, come una radio lasciata al minimo in un bel lungo viaggio on the road verso non-importa-dove ma fatto con gli amici di sempre.

Ed il parallelo con l'auto tirata alle 88 miglia orarie in un viaggio on the road con gli amici di sempre, fidatevi calza meglio della coppia di calzini dai colori differenti che indosso ora.

L'atmosfera della serata è stata quella, complice la familiarità che un buon cuba libre sa' regalare, ci siamo ritrovati a scherzare, a ridere, a scorgere l'affetto negli occhi delle due ragazze. Un affetto così pulito e semplice che ti brucia via la paura della solitudine, che ad una certa età colpisce noi della gloriosa classe 76.

si è parlato di tutto, e anche dell'Amore, quello vero, quello che il fantasma dell'Amore passato non ti sfitta mai la camera in casa, quello che è meglio non parlarne altrimenti si diventa stupidi, lucidi negli occhi e sognanti nei ricordi passati.

I consigli, i paralleli con le esperienze personali, le posizioni diverse, ma mai di contrasto, sono emerse in semplicità, e alla fine nel freddo di una serata in cui non doveva esserci nessuno per strada mi sono sentito meno solo.

Ci sono ricordi che non riesco a guardare con la giusta distanza emotiva, e di rado mi era capitato di parlare di qualcosa del genere, anche con i miei amici fraterni.

Alla fine anche questo blog è diventato argomento di conversazione, come lo sono stati i blog che normalmente seguo ed in cui leggo e ritrovo pezzi del puzzle della mia disordinatissima anima.

A queste due ragazze, che non rivedrò mai più, a queste due, va il mio più sincero grazie, perchè nella loro semplicità mi hanno regalato un viaggio nella mia coscienza che non avevo mai voluto fare prima.

Mi sarebbe piaciuto parlare di più, ma alla fine meglio così i ricordi più belli sono le polaroid di noi.
Le polaroid sono un attimo e la vita è perfetta ad attimi e non in tratti lunghi, e per questo qui trovate sempre tante polaroid.

Ma il weekend non è stato solo questo, c'è stato anche il concerto di una cover band dei System of down, dove ho pogato come un 25 enne, ma anche una serata in cui qualcuna mi ha fermato per dirmi che mi aveva visto anche al goganga (e quindi???!! ... bohhh) ma la cosa mi ha fatto piacere, e mi ha ricordato quel bel verso della Mannoia che recita: i complimenti dei playboy ma non li sentiamo più se c'è chi non ce li fa più.

Poi il resto è stato un bel fiume, con la frase tormento dei miei amici: ma lo sapete che ho un blog!! e per questo li adoro!

Ah giusto, gli sms! un argomento trattato con il mio amico Nico è stato, il non mandare mai sms da ubriachi a nessuno! Noi maschi in delirio alcolico rischiamo di diventare romantici, e questo non fa bene alla nostra immagine, e poi arriva sempre la mattina dopo e c'è sempre l'sms di risposta... che brrrr gelo!

Ok diciamo che ci siamo, un solo commento sulla musica che mi fa da soundtrack, sono i Lava Lava Love, se clikkate su qui (dovete clikkare questa parola sulla sinistra!), non sono bravi sono bravissimi e in una scala da uno ad It's Over 9000! sono saiyan da combattimento (igor agevola la polaroid della copertina please)







E poi Nothing Special è un pezzo che fa atmosfera perfetta, se sognate di viaggiare con i vostri amici sull'autostrada della vostra crescita.

Ora basta che si è fatta una certa e domani si lavora (si fa anche un bonifico per Palma), ma prima di lasciarci cari 42 lettori, ecco la polaroid di oggi.




e scusate se questa volte ho scritto troppo per provare a Mettere Ordine in Casa.





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